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Numero 1 • Dicembre 2011
Numero 1 • Dicembre 2011
Presentazione della SITA
Società Italiana di Terapia Antinfettiva
Franco Paradisi
Professore Emerito di Malattie Infettive, Università di Firenze
La Società Italiana di Terapia Antinfet- congruo o, comunque, non ottimale.
tiva è nata nove anni fa per iniziativa
D'altro canto non pochi risultati della
di un gruppo di Colleghi (il Prof. Ercole
ricerca farmacologia si sono talora dimo-
Concia, il Prof. Claudio Viscoli, il Prof. Carlo
strati troppo rigidamente legati a schemi
Grassi, il Prof. Fausto De Lalla ed il sotto-
sperimentali o, per qualche aspetto, lon-
scritto) sulla base dell'esperienza di molti
tani dalla applicazione clinica quotidiana
anni in tema di terapia antinfettiva e, in
da parte del clinico.
particolare , di quella antibiotica.
Va aggiunto che la terapia antinfettiva
Ciascuno di noi era da molto tempo
non è, ovviamente, patrimonio degli in-
impegnato in questo campo sia dal
fettivologi ma di tutti i Colleghi, medici e
punto di vista della ricerca che dell'attività
chirurghi, che sono talora, per forma-
clinica e nello scambio di idee e nelle di-
zione e impegno professionale, cultural-
scussioni che periodicamente avevamo
mente lontani dalle problematiche della
emerse il dato costante della necessità di
una Società che fosse composta da clinici
Il contributo della SITA doveva quindi
per integrare e migliorare tutto quanto ci
essere strettamente legato a queste ul-
veniva dalla Farmacologia in tema di te-
time con un'impronta squisitamente cli-
rapia antinfettiva.
nica e in tal senso la Società si è mossa in
Nessuna competizione, quindi, con la
questi anni.
Chemioterapia: è ovvio che i dati che
Proprio per questo la Società doveva
essa ci ha fornito negli ultimi decenni
essere composta di specialisti di diversa
hanno portato contributi fondamentali
estrazione ( infettivologi, internisti, inten-
per la terapia delle infezioni: senza la co-
sivisti, chirurghi, ortopedici, ginecologi ed
noscenza dei principi fondamentali della
altri che, pur agendo in campi diversis-
Il Trattamento delle Infezioni di Protesi Ortopedica:
farmacinetica e della farmacodinamica i
simi della medicina, erano accumunati
luci ed ombre.
risultati terapeutici sarebbero stati molto
dalla rilevanza dei problemi infettivi e, di
Principi di terapia delle infezioni chirurgiche
diversi e ci troveremmo di fronte ad un
conseguenza, da quelli che la terapia an-
uso delle molecole antinfettive spesso in-
SITA • NEWS LETTER
La SITA ha organizzato due Congressi
La serie si apre, appunto, con un ar-
I tempi, non c'è bisogno di dirlo, sono
nazionali, ha sponsorizzato numerosis-
ticolo del Prof. Gabriele Sganga della
difficilissimi: la crisi economica generale
simi Congressi e Convegni di Terapia An-
Università Cattolica del Sacro Cuore di
nella quale si iscrive quella delle aziende
tinfettiva ed ha pubblicato una serie di
Roma, Policlinico Agostino Gemelli,
farmaceutiche ha ridotto in modo dra-
"Quaderni di Terapia Antinfettiva" aventi
che rappresenta un up to date nel
stico la possibilità di ottenere contributi
come obiettivo la messa a punto di argo-
campo della terapia delle infezioni in
per la diffusione della cultura medica ( e
menti cruciali nei diversi campi medici e
chirurgia, argomento quanto mai sen-
non solo di quella, purtroppo!).
tito dai Colleghi chirurghi che, non a
Tuttavia non bisogna arrendersi e que-
Poiché i tempi evolvono rapidamente,
caso, sono i più grandi consumatori di
sta iniziativa rappresenta appunto la di-
abbiamo ritenuto utile inviare per e-mail
mostrazione della volontà di proseguire
ai Colleghi potenzialmente interessati a
Troverete inoltre un articolo di stretta
questi problemi delle News che consen-
attualità sul trattamento delle infezioni
nonostante tutte le difficoltà.
tano loro di ricevere periodicamente ag-
protesiche a cura del Prof. Giovanni Ric-
giornamenti sugli argomenti più in vista
cio, Direttore della Struttura Complessa
Ci auguriamo di riuscirvi fornendo al
della terapia antinfettiva in modo sem-
MIOS dell'Ospedale Santa Corona di
medico uno strumento in più per la sua
plice ed immediato.
Pietra Ligure.
qualificazione e il suo aggiornamento.
Per informazioni e iscrizioni al
3° Congresso Nazionale SITA
rivolgersi alla Segreteria Organizzativa:
Academy srl
Via Aosta, 4/A - 20155 Milano
Tel. 02/3196951 - Fax 02/54169554
e-mail: [email protected]
www.academy-congressi.it
3° Congresso Nazionale
A: Claudio Viscoli
Matteo Bassetti e Roberto Luzzati
TOPICS am negativi:
Presidenti del Congresso:
Terapia delle infezioni da gr maci
- uso appropriato degli antibiotici
- evoluzione delle r
- uso off label dei far
Terapia delle infezioni funginee inv
- uso appropriato degli antifungini
- epidemiologia dei funghi r
Terapia delle infezioni da MRSA
Via Aosta, 4/A - 20155 M
Tel. 02/3196951 - Fax 02/54169554
Numero 1 • Dicembre 2011
Principi di terapia delle infezioni chirurgiche
intra-addominali
Gabriele Sganga, Valerio Cozza*
Istituto di Clinica Chirurgica Generale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma*Dipartimento di Chirurgia "F. Durante", "Sapienza" Università di Roma
Introduzione e classificazione
marie, secondarie e terziarie
della cavità peritoneale. Quando l'infe-
delle infezioni intra-addominali
• ascessi intra-addominali classificati in
zione intra-addominale non viene pron-
base alla loro sede e alla configurazione
tamente riconosciuta e/o trattata, la sua
Le problematiche "settiche" (Sepsi,
evoluzione può portare alla creazione da
Shock settico, Multiple Organ Failure)
Le peritoniti primarie hanno quasi
parte dell'organismo di meccanismi di di-
rappresentano da tempo la più fre-
sempre eziologia monomicrobica e sono
fesa tipici dell'infiammazione, con la for-
quente causa di morte nei pazienti chi-
caratterizzate da un'origine batterica dif-
mazione di un ascesso, che si localizzerà
rurgici operati e nei pazienti poli
fusa, in assenza di perforazione viscerale
in prossimità della primitiva contamina-
(peritonite spontanea del bambino o
zione (intraperitoneale, retroperitoneale,
Il chirurgo si trova spesso a dover fron-
dell'adulto cirrotico, peritonite nei pa-
teggiare forme "frequenti" di infezioni
zienti in dialisi peritoneale cronica, peri-
Gli ascessi si possono presentare in
intra-addominali (Intra-Abdominal Infec-
tonite tubercolare ecc.)
forma solitaria, multipla o multiloculati. La
tions, IAIs) sia primitive (appendiciti per-
Le peritoniti secondarie sono peritoniti
causa, la sede, il numero, la configurazione
forate e diverticoliti rappresentano infatti
localizzate (spesso ascessi) o diffuse che
interna condizionano la strategia terapeu-
oltre il 25% dei casi di IAI), sia secondarie
originano da un difetto di continuità
tica e incidono sulla mortalità (1-3).
a chirurgia addominale d'elezione (nella
nella parete dei visceri addominali, cau-
maggior parte dei casi per deiscenza di
sate da perforazione od infiammazioni
Il termine infezioni intra-addominali
anastomosi intestinali). In particolare l'in-
acute di organi endo-addominali (peri-
complicate (c-IAI) è utilizzato per indi-
cidenza delle peritoniti secondarie risulta
toniti acquisite in comunità), in seguito
care quelle infezioni che, originando da
aumentare dal 2% di deiscenze anasto-
ad intervento chirurgico (peritoniti post-
un viscere cavo, si estendono nello spazio
motiche dei casi di chirurgia colo rettale
operatorie, nosocomiali) o ad un evento
peritoneale e danno origine ad un
d'elezione al 5-10% della chirurgia di or-
ascesso o ad una peritonite; la loro riso-
gani infiammati (appendicite, colecisitite,
Il quadro delle peritoniti terziarie è ca-
luzione richiede contemporaneamente
ecc.) fino al 50% nei casi di perfora- zione
ratterizzato da sindromi simil-peritoniti-
il trattamento chirurgico o il drenaggio
intestinale e infarto intestinale (1-5).
che che insorgono dopo il trattamento
percutaneo e una terapia antibiotica si-
chirurgico di una peritonite secondaria;
Con il termine di infezioni intra-addo-
dal punto di vista microbiologico la cavità
Se ne distinguono due tipi:
minali si indicano le seguenti condizioni
peritoneale risulta essere sterile, conte-
• c-IAI comunitarie: forme lievi-moderate
nente microrganismi a bassa patogeni-
• infezioni limitate ad un singolo viscere
cità o funghi.
• c-IAI nosocomiali: che corrispondono
(colecistite, appendicite, diverticolite,
La peritonite, inoltre, sulla base della
generalmente alle infezioni post-ope-
colangite, pancreatite infetta, salpingite,
sua estensione, si divide in localizzata o
etc.), che possono o meno complicarsi
diffusa (generalizzata): quest'ultima è la
con peritonite anche in assenza di per-
forma più comune di sepsi intra-addo-
minale ed è sempre il risultato di una
La peritonite batterica primaria è
• peritoniti, a loro volte classificate in pri-
contaminazione ed infezione diffusa
una infezione tipicamente monomicro-
SITA • NEWS LETTERbica, da germi aerobi, e necessita unica-
nel caso di ascessi singoli e ben delimi-
verse classi di antibiotici che devono
mente di terapia antibiotica (1).
tati; nel caso di ascessi multipli, multi-
destare sempre più attenzione sul cor-
Per tale motivo ci dedicheremo all'in-
loculati, o associati a necrosi tissutale,
retto utilizzo di questi farmaci.
quadramento eziologico ed alla terapia
fistole enteriche o neoplasie, il tratta-
Anche per questo la terapia viene
delle peritoniti secondarie.
mento laparotomico rimane il più indi-
correntemente differenziata in base
La peritonite secondaria è spesso po-
alla gravità della malattia (lieve-mode-
limicrobica, con presenza sia di germi
La peritonite terziaria rappresenta
rata versus elevata) ed in base al fatto
aerobi che anaerobi, e si sviluppa in se-
una condizione morbosa che si svi-
che la peritonite sia insorta in comunità
guito ad una soluzione di continuità o
luppa tardivamente dopo il tratta-
o in ospedale. I farmaci o le associazioni
ad una flogosi viscerale. La quantità e
mento chirurgico di una peritonite
devono avere uno spettro allargato agli
la varietà dei microrganismi aumenta
secondaria; clinicamente si presenta
enterobatteri e agli anaerobi (vedi ta-
progressivamente quanto più la le-
con un quadro settico ed è associata
sione del tratto gastrointestinale è di-
dal punto di vista microbiologico ad
La scelta del farmaco antimicrobico
una cavità peritoneale sterile o con mi-
più adatto deve basarsi fondamental-
Il principio cardine è pertanto la ripa-
crorganismi peculiari (ad esempio fun-
mente su tre aspetti:
razione della lesione viscerale per inter-
ghi). L'accanimento terapeutico sia
• patogeni presumibilmente coinvolti
rompere la fuoriuscita di microrganismi
medico che chirurgico rischia di essere
e fattori di rischio per lo sviluppo di
dal tubo gastroenterico così come
un approccio inutile e rischioso: i mi-
l'asportazione dell'organo infiammato
crorganismi isolati rappresentano per
• severità del quadro clinico
quando possibile. Durante lo stesso in-
lo più un marker della peritonite terzia-
• sorgente di infezione (presunta o
tervento chirurgico si dovrà provvedere
ria e non la sua causa esclusiva. E' per
ad un'adeguata toilette peritoneale per
questo che molto frequentemente la
L'eziologia della peritonite secondaria
eliminare tutto il pus residuo, trattare
peritonite terziaria segnala l'incombere
acquisita in comunità è tipicamente
l'eventuale sindrome compartimentale
di un esito infausto, nell'ambito più ge-
polimicrobica: enterobatteri, anaerobi
addominale mediante decompres-
nerale di una SIRS con insufficienza
obbligati quali il B. fragilis, Streptococ-
sione. Contemporaneamente si dovrà
multi-organo evolutiva (2,3).
instaurare una corretta terapia antibio-
Nelle peritoniti secondarie acquisite
tica che andrà ad affiancare tutti quei
Terapia antibiotica
in ospedale la flora coinvolta è mag-
provvedimenti di supporto al controllo
delle Peritoniti Secondarie
giore, arrivando a comprendere anche
chirurgico della sorgente di infezione
Come già evidenziato, la terapia delle
Enterococchi, Candide ed altri micror-
(Source Control): riequilibrare l'ipovo-
peritoniti secondarie non può prescin-
ganismi potenzialmente resistenti
lemia e lo shock, supportare gli organi
dere dal trattamento chirurgico. Tutta-
compreso Pseudomonas aeruginosa.
vitali, garantire un adeguato introito
via, un'appropriata terapia antibiotica,
In tale ambito è fondamentale poter
calorico; dal punto di vista chirurgico,
somministrata con il giusto timing e
disporre degli isolati batterici per valu-
inoltre, potrà essere già in sede del
nelle posologie corrette permette di ri-
tare la sensibilità. La terapia antibiotica
primo intervento ipotizzata la necessità
durre in modo significativo la mortalità
deve essere somministrata prima, du-
di una successiva riesplorazione addo-
soprattutto nei pazienti batteriemici.
rante e dopo l'atto chirurgico per evi-
minale (relaparotomia programmata o
Quasi sempre la terapia delle perito-
tare disseminazioni sistemiche.
"scheduled relaparotomy") per otte-
niti secondarie è empirica e tale rimane
La durata della terapia si attesta nor-
nere una migliore e definitiva pulizia
in considerazione delle difficoltà delle
malmente sui 5-7 giorni dopo l'inter-
indagini microbiologiche (ricerca degli
vento chirurgico ma ovviamente
Nel caso di ascessi intra-addominali
anaerobi in particolare). La sensibilità
dipende dalla gravità dell'infezione,
il fondamento terapeutico è rappre-
dei microrganismi implicati è nota; tut-
dalla risposta clinica e bioumorale (6,7).
sentato dal drenaggio possibilmente
tavia anche in ambito comunitario
percutaneo sotto guida ecografica o TC
stanno comparendo resistenze a di-
Numero 1 • Dicembre 2011
Tabella 1. Terapia antibiotica nelle peritoniti secondarie
Terapia empirica delle principali
cause di peritonite secondarie
Ascessi epatici. La terapia consiste in
Peritoniti secondarie comunitarie di entità lieve-moderata
drenaggio chirurgico (a seconda del nu-mero e delle localizzazioni per via percu-
3 g e.v. ogni 8 h
tanea o laparotomica) associato a pre-
2,2 g e.v. ogni 8 h
coce terapia antibiotica (subito dopo laraccolta di emocolture e/o colture). I mi-
1 g e.v. ogni 24 h
crorganismi sono in larga misura quelli ri-
100 mg e.v. la 1° dose poi 50 mg e.v. ogni 12 h
scontrati nelle peritoniti secondarie
1,5 g e.v. ogni 8 h
(enterobatteri e anaerobi del gruppo
500 mg e.v ogni 6 h
Bacteroides fragilis). La monoterapia èbasata sull'uso di betalattamine protette,
400 mg e.v. ogni 12 h
in particolare priperacillina/tazobactam
oppure Levofloxacina
500 mg e.v. ogni 24 h
o carbapenemici in associazione ad un
500 mg e.v. ogni 24 h
far- maco antianaerobico quale il metro-nidazolo (vedi tabella 2).
Peritoniti secondarie comunitarie di entità grave
Vie biliari. Le infezioni delle vie biliari
4,5 g e.v. ogni 8 h
sono rappresentate da due diverse entitàcliniche a diversa seppure contigua loca-
500 mg e.v ogni 6 h oppure 1 g ogni 8 h
lizzazione: la colecistite e la colangite.
1 g e.v. ogni 8 h
L'eziologia batterica delle infezioni dellevie biliari e prevalentemente polimicro-
100 mg e.v. la 1° dose poi 50 mg e.v. ogni 12 h
bica e in particolare è costituita da batteri
2 g e.v. ogni 8 h
di origine intestinale. A differenza di altre
infezioni intraaddominali, le infezioni
2 g e.v. ogni 24 h
delle vie biliari sono causate prevalente-
mente da batteri aerobi (E. coli, Entero-
2 g e.v. ogni 8 h
bacter spp, Proteus spp, E. faecalis, Pseudo-
2 g e.v. ogni 12 h
monas spp) in associazione con batteri
+ Metronidazolo in ogni caso
500 mg e.v ogni 6 h
anaerobi (Bacteroides spp, Clostridiumspp) in un numero più limitato di casi
Peritoniti secondarie acquisite in ospedale
4,5 g e.v. ogni 8 h
La terapia delle infezioni delle vie biliari
1 g e.v. ogni 24 h
che può essere effettuata sia con un sin-
4,5 g e.v. ogni 8 h
golo farmaco che con associazioni, deve
tener conto non soltanto della eziologia,
500 mg e.v. ogni 6 h
ma anche della gravità clinica dell'infe-zione e della cinetica degli antibiotici pri-
500 mg e.v. ogni 6 h oppure 1 g ogni 8 ore
vilegiando dunque gli antibiotici carat-
1 g e.v. ogni 8 ore
terizzati da una elevata eliminazione at-
1000 mg e.v. ogni 24 ore
traverso le vie biliari.
La durata della terapia è abitualmente
* (per eventuali sinergismi in caso di Pseudomonas resistente)
di 7-10 giorni (vedi tabella 2).
SITA • NEWS LETTER
La tigeciclina trova una ottima indica-
Tabella 2. Terapia empirica delle principali cause di peritonite secondarie
zione sia per lo spettro esteso a microor-ganismi gram+ meticillino-resistenti e
gram- ESBL produttori, sia per la pene-
trazione tissutale, assai elevata nel fegato
500 mg e.v. ogni 6 h
e nella bile. In caso di infezione concomi-
+ Cefalosporine di 3° gen
Variabile a seconda del farmaco
tante da Pseudomonas si può associare
2,2 g e.v. ogni 8 h
un farmaco antipseudomonas a buona
4,5 g e.v. ogni 8 h
eliminazione biliare (piperacillina/tazo-
Variabile a seconda del farmaco
bactoam, ceftazidime ecc.)
Nel caso di colangiti ricorrenti, che pos-
1 g e.v. ogni 8 h
sono verificarsi a seguito di interventi chi-
rurgici di anastomosi bilio-digestive,
+ ev. farmaco anti-Pseudomonas 100 mg e.v. la 1° dose poi 50 mg e.v. ogni 12 h
presenza di endoprotesi biliari o per atre-
COLECISTITE E COLANGITE
sia biliare, può essere utile una terapia di
mantenimento, definita come una tera-
3 g e.v. ogni 6 h
pia prolungata (oltre i tre mesi) volta a ri-
1 g e.v. ogni 24 h
durre la frequenza di insorgenza di
100 mg e.v. la 1° dose poi 50 mg e.v. ogni 12 h
episodi di colangite: in questi casi sono
1,5 g e.v. ogni 6 h
da preferire antibiotici somministrabili
500 mg e.v. ogni 6 h
per via orale.
400 mg e.v. ogni 12 h
Diverticolite. La diverticolite è un pro-
cesso infiammatorio che può risolversi
500 mg e.v. ogni 24 h
spontaneamente a seguito di terapia
500 mg e.v. ogni 6 h
medica o evolvere fino alla perforazione
con conseguente peritonite, fistola,
4,5 g e.v. ogni 8 h
ascesso. L'eziologia batterica è sempre
1 g e.v. ogni 8 h
polimicrobica con la presenza contem-
poranea sia di batteri aerobi (enterobat-
2 g e.v. ogni 24 h
teri, enterococci…) sia anaerobi
oppureCeforaxime
2 g e.v. ogni 8 h
(bacteroides, clostridi, bifidobatteri…).
La terapia sarà diversa a seconda che
2 g e.v. ogni 12 h
si tratti di forme lievi, che potranno essere
500 mg e.v. ogni 6 h
trattate anche domiciliarmene con anti-
400 mg e.v. ogni 12 h
biotici somministrati per via orale che
500 mg e.v. ogni 6 h
forme gravi da trattate in ambiente ospe-
100 mg e.v. la 1° dose poi 50 mg e.v. ogni 12h
daliero con antibiotici somministrati per
+ ev. farmaco anti-Pseudomonas
via parenterale (vedi tabella 2).
Pancreatite necrotizzante. La profilassi
antibiotica nella pancreatite acuta non
Amoxicillina/acido clavulanico
batterica non è indicata poiché diversi
500 mg ogni 12 h per os
studi hanno dimostrato che il suo utilizzo
500 mg ogni 6 h per os
non ha effetti né sulla mortalità né sulla
750 mg ogni 24 h per os
morbilità. Allo stesso tempo è però ne-
500 mg ogni 6 h per os
cessario individuare precocemente ed al-
Numero 1 • Dicembre 2011
zuski (11) e Solomkin (12) nel 2002-3 per
gli U.S.A., Tellado (13) nel 2005 in Spagna,
4,5 g e.v. ogni 8 h
Laterre (14) nel 2006 per il Belgio) sotto
Amoxicillina/acido clavulanico
2,2 g e.v. ogni 8 h
l'egida delle più prestigiose Società Inter-
nazionali di Malattie Infettive, Chirurgia,
Microbiologia, Farmacia ecc.
1 g e.v. ogni 8 h
Le ultime Linee Guida sono state pub-
1 g e.v. ogni 24 h
blicate nel 2010 su Clinical Infectious Di-
Ampicillina/sulbactam
2 g e.v. ogni 6 h
seases (C.I.D.) da Solomkin (7) sotto l'egida
500 mg e.v. ogni 6 h
240 mg e.v. ogni 24 h
della Infectious Diseases Society of America
100 mg e.v. la 1° dose poi 50 mg e.v. ogni 12 h
(IDSA). Queste linee guida si propongono
di: definire il tipo di infezione che richiede
2 g e.v. ogni 24 h
terapia antibiotica; classificare queste in-
500 mg e.v. ogni 6 h
fezioni e i microrganismi responsabili; de-
1 g e.v. ogni 8 h
scrivere il più appropriato campione da
raccogliere, l'uso del regime antibioticomigliore e l'inizio e durata di tale terapia.
trettanto rapidamente trattare i casi di
nibili in letteratura e del confronto di opi-
Inoltre vengono considerate le strategie
ascessualizzazione o le necrosi pancreati-
nioni tra esperti per assistere, nella pratica
di Source Control e gli effetti di ogni te-
che infette. Si tratta infatti di quadri gravi
clinica, le decisioni dei medici circa l'ade-
che necessitano di uno stretto monito-
guato trattamento in alcune specifiche
Per ciò che riguarda la terapia antimi-
raggio microbiologico e per i quali le te-
condizioni cliniche. Le LG vengono sti-
crobica, le LG suddividono le IAIs in infe-
rapie devono essere mirate anche a germi
late in raccomandazioni classificate sia in
zioni nosocomiali, comunitarie di lieve-
potenzialmente multi resistenti (6-9).
base al peso delle evidenze circa ogni
moderata e elevata gravità ma anche in
singola raccomandazione ("forza delle
biliari ed extra-biliari.
Linee Guida
raccomandazioni") sia in base alla qualità
Qui di seguito le principali indica-
Le linee guida (LG) sono documenti
di tali evidenze. Negli ultimi 10 anni si
zioni delle ultime LG negli adulti (IDSA
prodotti sulla base delle evidenze dispo-
sono succedute diverse linee guida (Ma-
Tabella 3. Terapia empirica delle infezioni comunitarie complicate biliari ed extrabiliari nell'adulto
TERAPIA EMPIRICA DELLE INFEZIONI INTRA-ADDOMINALI COMUNITARIE COMPLICATE EXTRA-BILIARI
OGNUNA in associazione
con Metronidazolo
OGNUNA in associazione
con Metronidazolo
SITA • NEWS LETTER
TERAPIA EMPIRICA DELLE INFEZIONI INTRA-ADDOMINALI COMPLICATE BILIARI
COLECISTITE ACUTA
INFEZIONE DELLE VIE BILIARI
POST ANASTOMOSI
NOSOCOMIALE
DI OGNI GRAVITÀ
Imipenem-cilastatina o
Imipenem-cilastatina o
Imipenem-cilastatina o
OGNUNA in associazione
OGNUNA in associazione
OGNUNA in associazione
con Metronidazolo
con Metronidazolo
con Metronidazolo
antifungina per le infezioni da Candida
8. Shani V, Muchtar E, Kariv G et al. Systematic re-
view and meta-analysis of the efficacy of appro-
spp. od il ruolo dell'Enterococco spp. Ad
A nostro avviso le Linee Guida rappre-
priate empiric antibiotic therapy for sepsis.
esempio, pazienti con sepsi biliari ospe-
Antimicrob Agents Chemother 2010,
sentano uno strumento fondamentale
daliere potrebbero giovarsi dell'utilizzo di
per il Clinico poiché permettono di iden-
9. Montravers P, Lepape A, Dubreuil L et al. Clinical
Tigeciclina più eventuale copertura anti-
and microbiological profiles of community-ac-
tificare diverse classi di pazienti e di pa-
Pseudomonas ed ancora anti fungina
quired and nosocomial intra-abdominal infec-
tologie ed indirizzare la terapia più
tions: results of the French prospective,
sulla base del solo sospetto clinico o
observational EBIIA study. J Antimicrob Chemo-
appropriate secondo le evidenze scien-
dopo evidenze colturali (15).
ther 2009, 63(4):785-94
tifiche più moderne. Allo stesso tempo
10.Esposito S, Carosi G, Leone S. Analysis of current
però ci sembra necessario evidenziarne
guidelines for intra-abdominal infections. J Che-mother 2009;21 Suppl 1:30-35
le limitazioni: ad esempio il fatto che esse
11.Mazuski JE, Sawyer RG, Nathens AB et al. The Sur-
siano stese a livello internazionale non
gical Infection Society guidelines on antimicro-
1. Sganga G. Sepsi addominali chirurgiche e insuf-
bial therapy for intra-abdominal infections: an
consente di analizzare le diverse ecologie
ficienza multiorgano (MOFS). Systems Editore,
executive summary. Surg Infect 2002, 3: 161-173
(di continente, di nazione, di regione, di
12.Solomkin JS, Mazuski JE, Baron EJ et al. Guidelines
2. Menichetti F, Sganga G. Definition and classifica-
for the Selection of Anti-infective Agents for
città ed ancora di ospedale) che sono
tion of intra-abdominal infections. J Chemother
Complicated Intra-abdominal Infections. Clin In-
2009;21 Suppl 1:3-4
spesso alla base di molte resistenze né
fect Dis 2003, 37: 997-1005
3. Emmi V, Sganga G. Clinical diagnosis of intra-ab-
13.Tellado JM, Sitges-Serra A, Barcenilla F et al. Pautas
tantomeno le linee guida possono sov-
dominal infections. J Chemother 2009;21 Suppl
de tratamiento antibiótico empírico de las infec-
vertire quello che è il principale indice di
ciones intraabdominales. Emergencias 2005, 17,
4. Sartelli M. A focus on intra-abdominal infections.
cura ovvero la clinica e l'andamento del
World Journal of Emergency Surgery 2010, 5:9
14.Laterre PF, Colardyn F, Delmee M et al. Antimicro-
5. Malangoni MA, Inui T. Peritonitis – the Western
singolo paziente.
bial therapy for intra-abdominal infections: gui-
experience. World J Emerg Surg 2006, 5;1:25
delines from the Infectious Disease Advisory
In particolare le ultime Linee Guida
6. Concia E, Viscoli C. Antimicrobial management of
intra-abdominal infections. J Chemother 2009;21
Board (IDAB). Acta Chir Belg 2006, 106:2-21
IDSA non tengono sufficientemente
15.Eckmann C, Dryden M, Montravers P, Kozlov R,
conto dei pochi ultimi antibiotici dispo-
7. Solomkin JS, Mazuski JE, Bradley JS et al. Diagno-
Sganga G. Antimicrobial treatment of "complica-
sis and management of complicated intra-abdo-
ted" intra-abdominal infections and the new
nibili né delle farmaco resistenze. Allo
minal infection in adults and children: guidelines
IDSA guidelines – a commentary and an alterna-
stesso modo sono a nostro avviso poco
by the Surgical Infection Society and the Infec-
tive European approach according to clinical de-
tious Diseases Society of America. Clin Infect Dis
finitions. Accepted for publication in Eur J Med
stressate problematiche quali la terapia
2010, 15,50(2):133-6
Numero 1 • Dicembre 2011
Il Trattamento delle Infezioni di Protesi Ortopedica:
luci ed ombre.
Giovanni Riccio
Direttore Struttura Complessa MIOS Ospedale Santa Corona (Pietra Ligure)
La letteratura scientifica riguardo le in- assoluto è, in tutti i paesi occidentali, in spetto di infezioni precoci, ovvero inter-
fezioni osteoarticolari è storicamente
rapida e costante crescita. Il numero di
venute entro le prime 3-4 settimane dall'
povera, lacunosa e, nella grande maggio-
impianti protesici di anca e ginocchio nel
intervento .
ranza dei casi, di modesto livello. Storica-
2006 è stato, nei soli Stati Uniti di 800.000.
La letteratura recente ci offre una
mente è estremamente difficile ritrovarvi
(2). Entro il 2030 è prevista una crescita di
buona opportunità rappresentata da un'
studi controllati e vi abbondano descri-
tali tipologie di interventi pari al 174%
autorevole messa a punto sugli aspetti
zioni di casistiche , spesso eterogenee e
per l'anca e 673% per il ginocchio (3).
diagnostici operata dalla American Aca-
L'impatto sulla salute pubblica in termini
demy of Orthopaedic Surgeons (AAOS)
Tale difficoltà a disegnare studi validi ri-
di mortalità (valutata tra 1 e 3%), morbi-
che ha pubblicato nel Giugno 2010 le
conosce svariati motivi clinici e metodo-
lità e costi economici è destinata ad es-
sue linee guida sulla diagnosi delle PJI
logici (eterogenicità delle situazioni
sere pesantissima. Il costo economico
(14). Queste ponderose linee guida con-
cliniche, difficoltà del trattamento, lun-
delle PJI, in particolare, risulta assai ele-
sentono di focalizzare alcuni aspetti quali
ghezza dei trattamenti e necessità di fol-
vato e destinato a salire in caso di tratta-
la forte indicazione ad eseguire una ar-
low up particolarmente prolungati) ma
menti non ottimali (4).
trocentesi nell'iter diagnostico di una so-
è principalmente legata, a mio avviso, ad
spetta PJI. Il campione andrebbe raccolto
una variabile di fondamentale impor-
Nonostante, come detto, questo par-
dopo almeno 2 settimane di sospen-
tanza costituita dall'approccio chirurgico
ticolare settore delle infezioni osteoarti-
sione della terapia antibiotica ed inviato,
che è, per definizione, fortemente ope-
colari abbia goduto gli effetti di un
oltre che per gli esami colturali, anche
ratore-dipendente e quindi mal si presta
grande interesse e siano cresciuti gli studi
per la conta dei globuli bianchi. Questa
a studi clinici rigorosi e confrontabili.
che hanno consentito di giungere alla
pratica, spesso enunciata ma raramente
formulazione di linee guida di diagnosi e
messa in pratica, appare utilissima per
Solo nell'ultimo decennio si è assistito
trattamento largamente note e sostan-
una corretta diagnosi. A tal proposito
ad un progressivo miglioramento della
zialmente condivise dalla maggioranza
appare convergente il parere espresso
qualità dei dati disponibili e limitata-
dei centri, non poche sono le zone d'om-
dalle recenti linee guida francesi che
mente ad alcune patologie. Le infezioni
bra in cui ancora persistono questioni ir-
identificano in 1700 cell/mmc il limite di
protesiche (PJI) sono certamente, tra
risolte o controverse. Scorrendo la
cellule oltre cui la probabilità di infezione
queste, quelle che hanno concentrato di
letteratura dell'anno trascorso ci si im-
appare molto significativo (sensibilità
più l'attenzione di numerosi e qualificati
batte in alcune interessanti pubblica-
94%, specificità 88%). Analogamente
gruppi di ricerca sia per la maggiore ri-
zioni, principalmente relative agli aspetti
una percentuale di granulociti superiore
producibilità dei dati in questo campo,
diagnostici ed alle strategie di approccio
al 65% appare fortemente suggestivo
sia per l'enorme impatto in termini di sa-
al trattamento delle PJI, che val la pena di
per PJI (15).
lute e costi che le PJI comportano.
Sempre incerto appare il ruolo delle in-
Se nel corso dei decenni si è infatti
dagini scintigrafiche che comunque non
enormemente ridotta l'incidenza di com-
dovrebbero essere ritenute affidabili
plicanze infettive nella chirurgia prote-
La diagnosi dell'infezione
entro i primi 6 mesi dall'intervento.
sica, assestatasi ormai su valori di 1,7%
per gli impianti primari di anca e di 2,5%
Porre diagnosi di infezione protesica
Tutta la letteratura, più o meno recente,
per quelli di ginocchio (1), il loro numero
non è sempre semplice, specie nel so-
concorda naturalmente sull'importanza
SITA • NEWS LETTERdi compiere ogni sforzo possibile per ot-
tale pratica. Tra le prospettive che potreb-
cui le certezze sono ancora poche. In par-
tenere una precisa diagnosi eziologica.
bero apparire più promettenti, per la
ticolare il modo stesso in cui valutare
Questo della più precisa definizione ezio-
semplicità d'uso e i bassi costi, vi è l'im-
l'esito del trattamento si presta, come ve-
logica è un altro punto estremamente
piego di acido ialuronico .
dremo, a non pochi equivoci. Persistono
delicato. E' noto come in una parte non
inoltre incertezze sulla durata del tratta-
trascurabile di PJI non sia possibile l'iso-
Le possibilità di trattamento dell'infe-
mento antibiotico, sulle modalità, sui
lamento del germe responsabile. Un re-
zione protesica sono riconducibili a 5 dif-
tempi ideali del reimpianto, sulle moda-
cente lavoro del gruppo della Mayo Clinic
ferenti tipologie:
lità con cui eseguirlo.
ha confermato le osservazioni di studi
• sostituzione protesica in un tempo
precedenti che evidenziavano come l'im-
+ antibioticoterapia
Per quanto riguarda la valutazione dei
piego di antibiotici prima dell'esecuzione
• sostituzione protesica in due tempi +
risultati vorrei citare due recenti lavori.
degli esami colturali sia la principale
Betsch e colleghi riportano una percen-
causa del mancato isolamento del-
• debridment chirurgico senza rimozione
tuale di guarigioni, nella loro casistica
l'agente eziologico (11,12). Gli autori,
dell'impianto + antibioticoterapia sop-
trattata in stretto accordo con le linee
benchè lo studio non dimostri differenze
guida proposte da Zimmerli, del 57% (9).
nel risultato del trattamento tra casi con
• rimozione senza reimpianto
Il gruppo inglese di Oxford ha pubblicato
e senza isolamento, rilevano come i casi
nel 2010 un bello studio su 152 casi di PJI
coltura-negativi tendano ad essere trat-
trattati con revisione in due tempi con un
tati in maniera più aggressiva.
Poichè sui punti 1,4 e 5 non vi sono so-
cure rate di 83% (10). In entrambi i casi
stanzialmente pubblicazioni recenti di un
ciò che più condiziona la percentuale di
I tentativi di migliorare l'accuratezza
qualche interesse ci concentreremo es-
successi pare essere la complessità della
diagnostica hanno visto, negli ultimi anni
senzialmente su alcuni aspetti relativi alla
casistica trattata. Centri di riferimento
concentrarsi gli sforzi in particolare sulla
revisione in due tempi e al trattamento
tendono spesso ad includere nelle loro
rivisitazione di una metodica ben nota ai
casistiche pazienti più complessi dal
microbiologi: trattamento fisico, appli-
punto di vista chirurgico, più compro-
cato per la prima volta agli impianti pro-
messi dal punti di vista generale o con in-
tesici da Tramputz (12) consente di
Il trattamento two stage
fezioni da microrganismi a prognosi più
aumentare la sensibilità delle indagini
E' ormai riconosciuto dalla grande
sfavorevole. In particolare analizzando lo
colturali anche in caso di precedente
maggioranza degli autori, che il tratta-
studio inglese la percentuale di pazienti
trattamento antibiotico (13). La sonica-
mento di revisione e reimpianto in due
guariti sale al 89% se si analizzano sepa-
zione si è imposta pertanto come proce-
tempi deve essere considerato il gold
ratamente le infezioni occorse in protesi
dura routinearia in molti centri clinici che
standard nella terapia della maggior
primarie; la stessa percentuale scende al
si occupano di PJI, consentendo general-
parte delle infezioni protesiche. Nume-
73% se si analizzano separatamente i pa-
mente un miglioramento della sensibilità
rose pubblicazioni riportano percentuali
zienti con precedenti interventi di revi-
diagnostica. Non possono essere tuttavia
di guarigione di 80-90% (6-7-8) con que-
sottaciuti gli svantaggi costituiti da costi,
sta metodica, che comporta la rimozione
tempo necessario, difficoltà organizzative
della protesi, il posizionamento, facolta-
La durata del trattamento antibio-
(specie in caso di impianti protesici di
tivo, di uno spaziatore in cemento, un
tico. Un punto focale ancora solo parzial-
grosse dimensioni), rischi di contamina-
trattamento antibiotico di circa 6-8 setti-
mente risolto è costituito dall'identifi-
zioni e la possibilità, in caso di imperfetta
mane e quindi il posizionamento di una
cazione della durata ottimale del tratta-
esecuzione dell'esame, di uccidere, du-
nuova protesi.
mento antibiotico. La maggior parte dei
rante la sonicazione, i batteri eventual-
clinici adotta terapie di durata variabile
mente presenti sulla superficie del
Nonostante lo schema riportato trovi,
tra 6 e 8 settimane.
materiale. Alcuni gruppi si stanno quindi
come detto, generale consenso, non
Due studi pubblicati nel 2009 hanno
impegnando per trovare vie alternative a
mancano alcuni punti mal definiti o su
dimostrato, in verità in casistiche non suf-
Numero 1 • Dicembre 2011
ficientemente ampie, una buona effica-
2 short steps
2 long steps
cia di trattamenti di, rispettivamente, unae due settimane. (16, 17). L'ipotesi è affa-
Intervallo tra rimozione e reimpianto
Intervallo tra rimozione e reimpianto
4-6 settimane
scinante ed è probabile che vi siano tipo-
La terapia antibiotica non viene
La terapia viene sospesa almeno
logie di pazienti per i quali questi
interrotta prima dell' intervento
15 giorni prima del reimpianto
trattamenti possono essere sufficienti.
Tuttavia allo stato attuale non mi pare
Durante il reimpianto vengono
Una artrocentesi può essere eseguita
esistano dati sufficienti per consentire di
prelevati campioni per esame
prima del reimpianto
utilizzare questi schemi brevi in maniera
colturale e istologico
La terapia viene proseguita
Durante il reimpianto vengono eseguiti
Al contrario appare meglio definita la
per 15 giorni dopo il reimpianto
prelievi per esami colturali ed istologici
durata massima di trattamento. Appare
Se gli esami intraoperatori
La terapia antibiotica viene ripresa
sono negativi la terapia viene sospesa
infatti inutile prolungarlo oltre le 6-8 set-
Se gli esami intraoperatori sono
timane (18).
negativi la terapia viene sospesa
Il reimpianto. Quella del reimpianto è,
schio di complicazioni meccaniche. Ciò
essere reimpiantati e la modalità con
tra le varie fasi del trattamento two stage,
spiega i tentativi di ridurre l'intervallo tra
quella in cui i dati della letteratura sono
i due tempi chirurgici.
Il nostro gruppo segue uno schema
più vaghi e fumosi. Scorrendoli si ha atratti l'impressione che il reimpianto sia,
La durata è solo uno degli aspetti.
assai collaudato che ha mostrato di
anziché parte integrante dello schema
Forse ancor più importante identificare
dare buoni risultati.
terpeutico, come è mia profonda convin-
correttamente quali pazienti possono
Questo schema è molto vicino a quello
zione, un tempo successivo e distintodalla terapia che si verifica, con modalità
Schema di trattamento in due tempi MIOS Santa Corona
assai difformi tra i vari centri, ad infezione
• Rimozione dell'impianto
• Meticoloso debridment
I tempi del reimpianto, naturalmente
• Raccolta campioni per es. colturale ed istologico• Posizionamemto spaziatore in cemento antibiotato
legati anche alla durata dello schema an-
• Rimozione dell'impianto
tibiotico utilizzato, le valutazioni cliniche
• Meticoloso debridment
che lo precedono, le modalità con cui lo
• Raccolta campioni per es. colturale ed istologico• Posizionamemto spaziatore in cemento antibiotato
si esegue e il follow up successivo sonotutti punti essenziali per una buona riu-
• Sospensione ATB per 2 settimane• Controllo VES e PCR
scita del trattamento.
• Scintigrafia con leucociti marcato
Le recenti linee guida francesi identifi-
• Ev. artrocentesi
cano due differenti schemi ammessi nel
• Reimpianto (senza profilassi ATB)
trattamento in due tempi e da questi po-
• Rimozione spacer
• Raccolta campioni per esame microbiologico e istologico
tremmo iniziare la nostra analisi
• Inizio terapia ATB intraoperatoria
I due schemi riportati rispondono a
• Prosecuzione della terapia ATB sino a ricevimento dei risultati
due differenti necessità. Da un lato la si-
degli esami intraoperatori
curezza di reimpiantare in condizioni diassenza di infezione. Tale necessità ap-
pare probabilmente meglio soddisfattadalla seconda modalità. D'altro canto è
noto come intervalli di durata superiore
ai 3 mesi comportino un più elevato ri-
SITA • NEWS LETTERlungo delle linee guida Francesi, benchè,
mento del reimpianto essa è stata a lungo
zata al momento di espiantare protesi
nella pratica, si tenda a reimpiantare i pa-
discussa ed è effettivamente discutible.
mobilizzate la cui natura non settica
zienti entro 3-4 mesi dall'espianto.
Tale procedura è comunque suffragata
possa essere dubbia (praticamente
Nonostante i buoni risultati ottenuti
da letteratura autorevole, pur se non nu-
tutte le mobilizzazioni). Per questo im-
(guarigione nel 93% dei pazienti reim-
merosa. Il lavoro più recente reperibile in
piego essa è fortemente raccomandata
piantati) alcuni punti sono oggetto di di-
letteratura riporta l'esperienza della Bone
dalle già citate linee guida AAOS. Non
Infection Unit di Oxford. Gli autori descri-
esistono, a mia conoscenza lavori che
Oltre alla già citata durata, sulla quale
vono una popolazione di pazienti assai
ne descrivano l'impiego al momento
non vi sono, allo stato attuale, elementi
numerosa trattata con un protocollo
del reimpianto, ma tale pratica è ormai
sufficientemente forti per operare delle
estremamente simile a quello sopra de-
abbastanza diffusa non essendoci par-
sostanziali modifiche, i punti più contro-
scritto. La conclusione, in pieno accordo
ticolari motivi per metterne in dubbio
versi sono la modalità di valutazione dei
con la nostra esperienza, è che l'esecu-
l'utilità anche in tale circostanza (14-
pazienti a termine terapia e l'esecuzione
zione di esami microbiologici al mo-
20). Tuttavia non possono essere sot-
o meno di una profilassi antibiotica al
mento del reimpianto, ancorchè
taciuti alcuni problemi irrisolti quali la
momento del reimpianto (naturalmente
approvata dalle linee guida, non pare
mancanza di un cut-off certo oltre cui
quest'ultimo problema non si pone a chi
poter predire efficacemente la prognosi
definire l'infezione (numero di leucociti
scegliesse di eseguire il reimpianto senza
finale e può esporre al rischio di overtre-
per campo), l'estrema dipendenza
interrompere la terapia antibiotica).
atment dei pazienti. Tuttavia sia nella
dall'operatore, le difficoltà organizzative
Nessun singolo esame eseguito può
esperienza inglese che nella nostra non
e il sensibile allungamento dei tempi
fornire dati certi sulla effettiva risoluzione
si è osservato un aumento di nuove in-
del processo infettivo. Se infatti gli indici
fezioni legate a tale procedura e i risultati
di infiammazione ematici (PCR per
finali sono, in entrambi i casi, assai buoni.
prima) trovano conferma alla loro utilità
anche in dati di letteratura molto recenti,
Una possibilità ulteriore per eviden-
Le possibilità di guarire una infezione
è noto che il loro significato può essere
ziare una eventuale infezione residua è
protesica sono decisamente inferiori se
aspecifico e che spesso risultano alterati
il ricorso all'esame istologico che con-
si scelga di mantenere in sede l'im-
a causa di processi di altra natura. In par-
sente di valutare la presenza di leuco-
pianto. E' piuttosto difficile, ed a mio av-
ticolare la persistenza di alterazioni di
citi e di aspetti istologici tipici
viso anche inutile, tentare di fornire un
questi indici non pare possa, da sola, co-
dell'infezione. Noi utilizziamo da anni
dato globale sulla percentuale di suc-
stituire un impedimento al reimpianto
la classificazione di Morawietz per clas-
cesso delle terapie conservative per la
sificare prelievi istologici effettuati sia
grande eterogeneicità delle popolazioni
Ancor più controverso è il ruolo degli
in caso di espianto di protesi, sia al mo-
comprese nei differenti studi presenti in
esami scintigrafici. Il loro impiego appare
mento del reimpianto (19). Tuttavia l'in-
letteratura. Sostanzialmente la deci-
facoltativo e molto legato alla loro inter-
terpretazione del dato istologico non è
sione di mantenere una protesi infetta
pretazione nel contesto globale del pa-
sempre facile e comunque il risultato
in sede può essere ricondotta a due
ziente (14). Certamente la scintigrafia con
è disponibile solo alcuni giorni dopo.
condizioni fondamentali: una scelta o
leucociti marcati autologhi, che rappre-
Molti clinici considerano più utile ese-
senta il gold standard in questo tipo di
guire, durante l'intervento di reim-
C'è un generale accordo sul fatto che
patologia, presenta una percentuale di
pianto, un esame istologico estempo-
un trattamento conservativo trovi indi-
falsi positivi assai elevata nei sei mesi che
raneo su materiale congelato, meto-
cazione primaria unicamente in caso di
seguono un intervento chirurgico e ciò
dica largamente utilizzata nella chirur-
infezione recente. Tale condizione può
male si concilia con la sopra detta neces-
gia neoplastica.
essere ricondotta ad una infezione in-
sità di accorciare i tempi del reimpianto.
Tale procedura, recentemente de-
sorta acutamente a poca distanza dal-
Riguardo alla scelta di non sommini-
scritta dallo stesso gruppo tedesco, è
l'impianto (generalmente entro 3-4
strare una profilassi antibiotica al mo-
stata messa a punto per essere utiliz-
settimane) o ad una infezione tardiva
Numero 1 • Dicembre 2011
ematogena insorta acutamente in un
da stafilococco, trattati con debridment
guarigione mediamente intorno a 75-
paziente con impianto protesico stabile.
precoce e terapia soppressiva avessero
80% in condizioni cliniche che potreb-
In entrambi i casi la probabilità di suc-
una percentuale di guarigione del 100%
bero essere ideali per ottenere, con un
cesso è fortemente condizionata dalla
quando trattati con associazione di ri-
intervento di sostituzione protesica, risul-
precocità con cui viene eseguito un de-
fampicina e fluorochinolonico. I risultati
tati potenzialmente ben migliori? Non vi
bridment chirurgico (eventualmente con
eccellenti di questo studio sono forse le-
sono, a mia conoscenza, studi che valu-
sostituzione di alcuni componenti del-
gati in parte alla stretta selezione dei pa-
tino trattamenti di revisione one o two
l'impianto), e della possibilità di utiliz-
zienti, al loro numero piuttosto esiguo
stages in pazienti con infezione precoce
zare trattamenti prolungati rifampicina-
ed alle particolarità microbiologiche di
ma non mi stupirei se i risultati ottenuti
questa popolazione in cui era pratica-
da chi si cimentasse in tale trattamento
L'altra possibilità di impiego delle stra-
mente sconosciuta la meticillino resi-
fossero notevolmente migliori di quelli
tegie conservative è rappresentata dal
stenza. Tutti gli altri studi presenti in
ottenibili con strategie di debridment
trattamento conservativo offerto a pa-
letteratura presentano dati molto discor-
and retention.
zienti che non possono rimuovere l'im-
danti, con percentuali di successo che va-
pianto. Tale impossibilità può essere
riano tra 50 e 80 % (21,22)
Terminando questa breve rassegna
determinata dall'età, dall'eccessivo rischio
Un recente studio del gruppo di J.Par-
così concentrata sui dubbi e sui punti
operatorio, da difficoltà tecniche legate
vizi ha dimostrato una percentuale di
oggetto di discussione mi rendo conto
alla natura ed al tipo di impianto e dalla
successo di solo 44% (decisamente
di correre il rischio di ingenerare una
valutazione della qualità dell'osso e della
molto meno incoraggiante rispetto ad
sorta di scoramento derivante dalla
possibile funzionalità residua dopo l'in-
altri studi). In generale i risultati appaiono
sensazione che non esistano punti
tervento. Si tratta in buona sostanza, nella
tanto migliori quanto più si seleziona la
fermi e riferimenti sicuri. Ciò sarebbe
grande maggioranza dei casi, non di una
popolazione trattata. Mi pare pertanto
ingeneroso e scorretto. La letteratura
scelta ma di una decisione obbligata,
pienamente condivisibile la conclusione
più recente è, effettivamente, in parte
volta a tentare di mantenere un accetta-
degli autori che ritengono che la terapia
concentrata a rivalutare criticamente
bile controllo dell'infe- zione e a garantire
conservativa, trovi indicazione solo dopo
alcune zone d'ombra, ma ciò non può
al paziente una accettabile funzionalità.
una attenta selezione dei pazienti (23).
oscurare i progressi fatti nell'ultimo de-
Su questa tipologia di trattamento,
Per concludere, le già citate linee guida
cennio, durante il quale si sono stabiliti
probabilmente quella più frequente-
francesi danno l'indicazione al tratta-
criteri certi e largamente condivisi nel
mente adottata nella pratica quotidiana,
mento conservativo con un livello di
i dati in letteratura sono prati- camente
forza della raccomandazione piuttosto
Il problema attuale è, casomai, far si
nulli e i risultati, in termini di guarigione
basso e ciò a ragione delle incertezze e
che i principi generali del trattamento
microbiologica, generalmente pessimi.
delle disparità che provengono dai dati
siano applicati e condivisi universal-
della letteratura sopra ricordati.
mente e non solo a livello di alcuni
Le uniche indicazioni primarie al trat-
Personalmente ritengo che l'enfasi
centri specializzati. L'importanza di ciò
tamento conservativo restano quindi l'in-
posta su tale metodica negli ultimi anni
mi pare ben dimostrata dal recentis-
fezione precoce e l'infezione tardiva
potrebbe essere stata eccessiva per due
simo studio di Belinda Betsch e colla-
ematogena insorta di recente. Su queste
ordini di ragioni. La prima è una ragione
boratori che dimostra come l'applica-
vi è consenso sulle più recenti linee guida
teorica; se l'infezione protesica si verifica
zione nella pratica quotidiana delle
(1,5,15). Svariate ricerche, nel corso degli
principalmente all'interfaccia protesi/
linee guida si sia dimostrata in grado di
anni, hanno fornito elementi a favore di
osso quale può essere l'influenza di un
produrre risultati migliori rispetto a
tale impostazione. In particolare lo studio
debridment artrotomico che necessaria-
quelli ottenuti quando il medico ope-
di Zimmerli del 1998 che, in quello che
mente non interessa questa fondamen-
rava al di fuori di queste (23).
forse resta a tutt'oggi l'unico studio ran-
Una strategia, seppure imperfetta,
domizzato sulle infezioni ortopediche, di-
Inoltre dal punto di vista pratico sono
èare garantire comunque risulati mi-
mostrava come in pazienti, affetti da PJI
da considerare accettabili percentuali di
gliori rispetto a nessuna strategia.
SITA • NEWS LETTER
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Source: http://www.academy-congressi.it/editoria/10Newsletter%20SITA%20N.1.pdf
Volumen 1 - Nº 1 APUNTES DE CIENCIA APUNTES DE CIENCIA Boletín Científico HGUCR Alberto León Martín (Unidad de Apoyo a la Investigación) Carmen González Martín (Unidad de Investigación Traslacional) C/ Obispo Rafael Torija S/N13005 CIUDAD REAL Tlfno: 926 27 80 00 María Palop Valverde (Responsable Biblioteca Medica) ISSN: SolicitadoDep. Legal: Solicitado
from the President of the Congress On behalf of the Organizing Com- multi-approach discussion on mittee I have the pleasure to wel- "quality in clinical practice" will come you to the 2nd World eventually affect to the better the Congress on "Quality in Clinical quality of life of our patients.